In un’economia dove la concorrenza è spietata, la gestione bar rappresenta un lavoro alquanto complesso, al centro del quale troviamo aspetti di varia natura. Diversamente che nel resto del mondo, in Italia la maggior parte dei locali è a gestione familiare, con un’atmosfera particolarmente calorosa e vivace.
Si sta comunque affermando un approccio più professionale, legato a un mercato dove sono quasi 150.000 i bar presenti e in cui trovare soluzioni per distinguersi all’interno della clientela diventa quanto mai necessario. La gestione del bar si trova per questi motivi affidata sempre più a un bar manager, una figura che presenta una formazione ad hoc e che può essere lo stesso titolare.
Gestione bar: gli aspetti da considerare
Il bar va inteso in primo luogo come un’attività di business. Non basta, quindi, saper fare un buon caffè o essere specializzati nella latte art né preparare dei cocktail originali. La gestione di un bar è qualcosa di decisamente più complicato e che richiede un impegno costante, anche a fronte dei normali alti e bassi.
Non si può assolutamente improvvisare ed è essenziale rimanere costantemente aggiornati sulle normative, i prodotti, le esigenze e i bisogni del target del proprio locale.
Si rivela utile, inoltre, assicurarsi la perfetta tracciabilità delle risorse impiegate, attraverso l’adozione di software che consentono di monitorare ogni singolo aspetto: dal reperimento delle materie prime alle ore di lavoro effettuate dai dipendenti.
Un mix che richiede organizzazione, creatività e profonda conoscenza tanto del settore che degli strumenti manageriali a disposizione. La formazione è quindi essenziale, non solo per la figura già citata del bar manager o del titolare, ma per tutti i collaboratori.
Gestione bar: i requisiti imprescindibili
Prima di approcciarsi alla gestione di un bar è importante aver fatto esperienza in altri locali, preferibilmente presso realtà consolidate e che hanno un buon giro di affari. Il periodo minimo di pratica è di almeno due anni e non è da sottovalutare l’idea di recarsi temporaneamente all’estero, per aprire la mente e avere nuovi orizzonti.
Sono inoltre necessarie alcune attitudini personali particolari, a cominciare da quelle legate alla comunicazione e alla socialità. Il bar è l’attività che più di ogni altra porta a un contatto con il pubblico, che è sì veloce, spesso il tempo di un caffè, ma non per questo meno bisognoso di empatia.
A livello burocratico non tutti possono prendere in gestione un locale. È indispensabile adempiere ad alcuni requisiti sia professionali che morali, tra cui quello di non aver commesso specifici reati.
Per la gestione del bar la persona deve aver frequentato il corso SAB relativo alla somministrazione di alimenti e bevande, il quale dura dalle 100 alle 140 ore. Non è obbligatorio qualora si fosse in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o una laurea, a patto che risultino comprese le materie inerenti il commercio nonché la preparazione e la somministrazione degli alimenti.
Altre qualità imprescindibili sono quelle che vedono intraprendenza, autocontrollo e fermezza decisionale, essenziali affinché la gestione bar riesca a garantire servizi efficienti e risultati concreti nel lungo periodo.